03. Casa
La casa paterna di Andrea Zanzotto
di Fondazione Casa paterna di Andrea Zanzotto.

Foto prima del restauro: ingresso proprietà, affreschi
La Casa paterna di Andrea Zanzotto può essere il punto di riferimento per un viaggio che intreccia luoghi, biografia e opere attraverso una narrazione fatta di immagini, suoni, letture 'tra realtà e virtualità.
Il rapporto dell’artista con la Casa non sta solo nella sua presenza materiale e nelle potenzialità culturali che può esprimere, ma anche nell’aver ispirato direttamente versi e poesie del poeta. Ma la Casa paterna di Andrea Zanzotto rivela anche un’altra presenza artistica, quella appunto del padre Giovanni Zanzotto (1888-1960), di professione pittore e decoratore, appartenente ad una famiglia da lungo tempo radicata nel territorio solighese. Nella Casa sono numerose le sue opere, le cui rappresentazioni e paesaggi, insieme al paesaggio reale, di certo hanno contribuito a ispirare l’opera di Andrea Zanzotto, che ha formato buona parte del suo immaginario poetico in questo luogo. Presenze e storie di luoghi ed artisti, di paesaggi e famiglia, di comunità e radici. Quelle radici da cui val la pena ricominciare.
Ripartire dalle nostre radici significa recuperare figure di rilievo del territorio veneto e i luoghi ad esse collegati. Oggi è realtà una categoria ormai consolidata quella delle Case della memoria e Case d’artista di cui esistono molti esempi nazionali, ma anche internazionali. Tuttavia la sfida è superare il concetto statico di “Casa” legato al luogo ed alla memoria e, con una nuova ricetta, immaginare altre categorie e altre modalità di proposta. Se i valori guida sono quelli dell’unicità, irripetibilità e originalità, l’essenza sta nella storia di chi ha abitato una casa, la storia della famiglia, radicata nel territorio, la storia del paese e dei luoghi vicini. La conoscenza di un territorio passa dunque anche attraverso la scoperta dei luoghi abitati da quanti, di quel territorio, sono diventati riferimenti imprescindibili. E se, come è stato detto, la casa è uno dei luoghi in cui l’artista costruisce ed esibisce un’immagine di sé, al pari quasi di un autoritratto o un’autobiografia, la casa d’origine è invece il luogo in cui tutto ha inizio, dove si vivono le esperienze fondanti della vita.
Collocata a Pieve di Soligo presso la storica via Cal Santa, la Casa è un tipico esempio di architettura veneta della metà dell’800, fatta costruire da Giovanni Zanzotto nei primi anni Venti. È dunque lo sfondo delle vicende infantili, dei legami affettivi e della formazione del piccolo Andrea, ma anche la casa in cui egli trascorse la giovinezza e parte della sua vita adulta. È ancora il luogo a cui ritornare del padre Giovanni che, a causa del suo lavoro di decoratore e dell’opposizione al regime fascista, fu costretto ad emigrare in Francia e a trascorrere lunghi periodi lontano da casa.
Si entra nella proprietà attraverso un sottoportico impreziosito proprio dalla presenza di studi per affreschi del padre del poeta, e dopo aver percorso un piccolo giardino si arriva all’abitazione, incastonata in un borgo di altre case e sottoportici. La Casa odierna (una parte della casa originaria venne infatti venduta da Giovanni Zanzotto) si articola su tre livelli e presenta una struttura molto semplice: al piano terra un piccolo ingresso con scale, salotto decorato dallo stesso Giovanni con in fondo lo studiolo di Andrea, e cucina; al primo piano due stanze da letto matrimoniali, una cameretta e un bagno; al secondo il granaio. Opere decorative di Giovanni Zanzotto erano presenti in varie stanze della casa originaria, in particolare il ritratto del piccolo Andrea decorava le pareti di una stanza della parte in seguito venduta.
Grazie al costante supporto della Regione Veneto, e del Comune di Pieve di Soligo, la Casa sta per rivivere grazie a un restauro conservativo e a una nuova visione. Comunque una prima apertura al pubblico del giardino è stata possibile già nel 2015, in occasione dell’intitolazione ad Andrea Zanzotto della vicina Scuola Elementare e proprio il 10 ottobre, giorno del compleanno, che poi è diventato un appuntamento fisso. A questo periodo risale la ricognizione per la verifica dello stato dell’arte relativo all’immobile e ai beni presenti per avviare la fase di studio volta al restauro completo. Restauro di cui ora possiamo raccontare tutte le fasi con il lavoro certosino che ha interessato ogni dettaglio per restituire una memoria viva di chi ha abitato la Casa a partire da Andrea Zanzotto, con la presenza discreta degli altri famigliari.