Itinerario3,

Pieve di Soligo

San Gallo Contro Monte.

Fabio Dal Pan.

Pieve di Soligo, Eremo di San Gallo, Soligo e Solighetto, Pieve di Soligo.

Quest’itinerario sviluppa in un ideale simmetrico il precedente, partendo da Pieve di Soligo e salendo sulle colline che lì si affacciano, ma questa volta sull’altra sponda della valle del Soligo, quella occidentale.

La partenza è sempre dalla piazza di Pieve di Soligo, da dove si procede verso Nord in un zigzagare tra campi e paesi, già completamente dentro l’immaginario zanzottiano.

Arrivati sotto le pendici della collina inizia la salita verso l’Eremo di San Gallo, poco più di due chilometri abbastanza impegnativi che digradano in un falsopiano finale.

Siamo qui in un teatro di vigne volto a sud, faccia al sole, con alle spalle il bosco.

Lo sguardo può volgere a nord, verso le prealpi, come a sud verso Pieve di Soligo e il Montello, lambito dal Piave.

Giunti all’Eremo si potrà fare una sosta, godersi il panorama assieme ai versi che Zanzotto ha dedicato a questo luogo nella poesia  “San Gal sora la sòn”, dalla raccolta Idioma, che vale la pena qui citare per intero.

Un mio parente eremita
in cui m’identificai più che parzialmente
scrivendo il lungo poemetto «Biglia»
fu l’ultimo tuo compagno nell’auscultazione
di certi sistemi del silenzio
di certe microvocalità stellari
dentro «la celluzza sospesa sospesa sospesa
su nell’altissimo dei colli alati»

Il mio caro parente scendeva in paese
a portar nuove del vicinissimo
eppure smarrito come in baratri di prospettive
Sanctus Gallus
Lo avviarono poi alla casa di riposo
giù in pianura, dalle spalle gli tolsero
il prezioso sacchetto in cui
molto egli questuando accoglieva di ciò
ch’è benigno nel prossimo nostro
per devolverlo a profitti senza misura
entro i celesti caveaux.

Ora – Sancte Galle –
per terrazzi di sogni e soprassogni
non sempre soleggiati
ma non sempre piovosi e sdrucciolevoli
e pur sempre di nevi consapevoli
a te salgo talvolta
a te che il minimo e birichino
sonno concedi ai bambini incattiviti, ai neonati bisbetici,
che poi per tua grazia chinano il capo sul
collo della madre e sorridono
al sorriso di lei, ciascuno come
dentro la sua propria Egloga Quarta,
come nel presentimento
di ogni più strabiliantissimo
e rasserenantissimo evento
S.G.: sia il sonno in cui tu mi ricuperi
delicato impossibile elegant
come l’attuale tuo modo di esistere”

Finita la pausa, riprendiamo il cammino scendendo lungo la strada sempre immersi nelle vigne, raggiungendo dapprima la chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo nella frazione di Soligo, ai piedi della collina. O meglio “Contro monte”, come titola la poesia, in Elegia e altri versi, dedicata a questi luoghi:

“Dove ultima delle mie pene
Soligo fosca si cementa
al suo monte sdegnato dal cielo,
dove il fiume sussulta
e tenta col vano meandro
liberarsi dal melmoso autunno
più vicino al tuo volto
al tuo corpo embrione aspro del sole:
là mi riscuoto, là rovescio la vita
mia, sonno infetto di terra
[…]”

L’itinerario prosegue attraversando il Soligo, in questo caso inteso come fiume, fino a Solighetto, e da qui lungo le sue sponde si farà ritorno al centro di Pieve.

I percorsi sono il risultato di un approfondito e curato lavoro autoriale. Nel caso di condivisione siete pregati di citare la fonte “andreazanzotto.it”

Lunghezza10,9 km

Dislivello190 m +

Tempo3h 50'

DifficoltàFacile

MezzoA piedi